Le 5S e il MUDA
Frescura, le 5S e il Muda
La metodologia delle 5S esprime, più di ogni altro sistema insito nella realtà del Toyota Production System, l’essenza della mentalità giapponese: l’eliminazione di tutto ciò che è spreco (Muda). In Frescura abbiamo applicato la metodologia delle 5S al processo di industrializzazione riorganizzandolo in chiave di eliminazione di tutto ciò che non è strettamente adeguato all’attività svolta e che non serve a creare valore per il cliente.
Origine e significato del termine
Il metodo delle 5S trae origine dalle iniziali delle cinque parole giapponesi che riassumono i cinque passi che danno corpo alla metodologia:
La metodologia delle 5S è diventata così la base per la diffusione nella Frescura di una mentalità legata al miglioramento continuo, per fare in modo che giorno dopo giorno si possano scoprire, nei nostri processi, altri Muda pronti per essere eliminati. Il successo di questo approccio è dato essenzialmente dalla sua semplicità, che consente a tutto il personale di partecipare dinamicamente al miglioramento dei propri compiti e dei posti di lavoro.
Muda: muda è il termine giapponese che identifica attività inutili, che non aggiungono valore o improduttive e fa parte dei Concetti lean, alla base del Toyota Production System. Il TPS identifica sette tipologie di spreco.
I sette sprechi
I seguenti "sette sprechi" riconoscono e classificano avvenimenti che usualmente sono considerati degli sprechi. Essi sono stati identificati da Taiichi Ohno, ingegnere capo Toyota, come parte del Toyota Production System:
Difetti: difetti alla qualità portano il cliente a rifiutare il prodotto. Lo sforzo necessario a creare questi difetti è uno spreco.
Sovrapproduzione: la sovrapproduzione è la produzione o l'acquisizione di beni prima che siano effettivamente richiesti. È uno spreco molto pericoloso per le aziende perché tende a nascondere problemi di produzione. La sovrapproduzione deve essere immagazzinata, gestita e protetta, generando quindi altri sprechi.
Trasporti e spostamenti interni: ogni volta che un prodotto è trasferito rischia di essere danneggiato, perso, ritardato, etc., così diventa un costo che non produce valore. I trasporti non introducono alcuna trasformazione al prodotto che il cliente sia disposto a pagare.
Attese: si riferisce sia al tempo impiegato dai lavoratori nell'attesa che la risorsa sia disponibile, sia al capitale immobilizzato in beni e servizi che non sono ancora stati consegnati al cliente.
Scorte: le scorte, siano esse in forma di materie prime, di materiale in lavorazione, o di prodotti finiti, rappresentano un capitale che non ha ancora prodotto un guadagno sia per il produttore che per il cliente. Ciascuna di queste tre voci che non sia ancora elaborata per produrre valore è uno spreco.
Movimento: è simile ai trasporti, ma si riferisce, anziché ai prodotti, ai lavoratori o alle macchine. Questi possono subire danneggiamenti, usure, problemi di sicurezza.
Processi inutilmente costosi: usare risorse più costose del necessario per le attività produttive o aggiungere funzioni in più, oltre a quelle che aveva originariamente richiesto il cliente, produce solo sprechi. C'è un particolare problema in tal senso che riguarda gli operatori. Gli operatori che possiedono una qualifica superiore a quella necessaria per realizzare le attività richieste, generano dei costi per mantenere le proprie competenze che vanno sprecati nella realizzazione di attività meno qualificate.